Alcuni indicano la via.
Tutti possiamo aiutare a illuminarla.



Chi è affetto
da ipersensibilità elettromagnetica
o da sensibilità chimica multipla
è una sentinella per l'umanità.

Mariaelena
"...Sono stata infermiera, poi terapeuta.
Avevo sogni e progetti da realizzare.
Poi, una notte del 2010, ho avuto la mia prima crisi (a 39 anni) e la mia vita è stata stravolta..."

Ipersensibilità elettromagnetica (EHS) e sensibilità chimica multipla (MCS) sono patologie ambientali che colpiscono un gran numero di persone. Almeno il 5% della popolazione, spesso non sapendo dare un nome alla propria condizione, manifesta sistomi di vario genere, anche gravi, che sono direttamente correlati all'inquinamento elettromagnetico o chimico presenti ormai ovunque.
Chi come Mariaelena ne è affetto, non è più in grado di avere una vita normale.
Per molti è impossibile anche lavorare per sostenersi, usare un pc o un cellulare per telefonare o mandare un messaggio a causa della reazione ai campi elettromagnetici, andare dal dentista o in ospedale, incontrare e abbracciare gli amici o i parenti a causa dei profumi, dei cosmetici e delle sostanze chimiche tossiche presenti nei detersivi o detergenti.

Da oltre 10 anni Mariaelena non può neanche uscire dalle mura di casa e deve proteggersi passando buona parte del tempo all’interno di una tenda schermante .
Una gabbia dentro ad una prigione.

"...
Sono grata alla Vita perché ho sempre avuto un forte collegamento col mondo spirituale e mi sento sostenuta.
Il mio essere diventata così "sensibile" mi sta insegnando a coltivare l'amore per me stessa e ad apprezzare le meraviglie che mi circondano..."

Una casa per star bene

"AmiciDiMariaelena" ha lo scopo di cercare di ridare un'opportunità per una vita dignitosa a coloro a cui è stata negata perché affetti da EHS e MCS. Gli amici di Mariaelena si impegnano a raccogliere fondi per aiutare un malato sostenendolo economicamente nei suoi passi, dal cercare la casa, al contribuire all'acquisto o all'affitto, al trasferimento. In futuro confidiamo di realizzare di una struttura, un piccolo nucleo formato da poche casette isolate, che possano accogliere quei malati ambientali che si trovino in condizioni di salute particolarmente grave, dove possano ristabilirsi, avere di nuovo una vita dignitosa e magari per poter ricominciare a lavorare e ad essere utili per gli altri.

Ma dove vado a vivere?

Se sono celiaco eviterò di mangiare glutine, se sono una persona allergica al polline starò lontano dai prati in fiore, se sono allergico alle punture delle api non farò l'apicoltore, e così via. In ogni caso potrò sempre prendermi un antistaminico o adottare dei comportamenti che possano limitare al minimo i rischi di una reazione allergica. Quando però si parla di elettrosensibilità (ipersensibilità ai campi elettromagnetici) bisogna tener ben presente che non esistono cure risolutive e che i protocolli sanitari internazionali suggeriscono quale unico approccio terapeutico l’evitamento di quegli agenti che scatenano i disturbi. Ma dove va a vivere uno che è "allergico" ai campi elettromagnetici? Ormai ovunque ci sono dispositivi wireless connessi tra loro attraverso una rete globale fatta di antenne che sparano microonde in multi frequenza in ogni direzione, anche attraverso muri e palazzi, capaci di raggiungere anche i luoghi più ameni. Un malato di EHS non ha il diritto di proteggersi nemmeno se si rifugia in casa propria. Così è stabilito per legge! Con questa consapevolezza restava una sola scelta: individuare un luogo ancora sano sarebbe stata la nostra missione, unica possibilità di vita per una malato grave come Mariaelena. E il tempo non gioca a nostro favore. Grazie allo sviluppo tecnologico i luoghi ancora incontaminati saranno sempre più rari. La nostra ricerca è iniziata quindici anni fa. Mano a mano che facevamo i nostri sopralluoghi, che acquistavamo nuova strumentazione sempre più specifica, che acquisivamo nuove competenze, che capivamo meglio ciò di cui c'era bisogno, vedevamo allungarsi considerevolmente l'elenco delle caratteristiche di cui tenere conto. Un luogo sano, oltre che essere soleggiato, deve essere privo di inquinamento elettromagnetico e chimico. Questo significa che non ci debba essere segnale per il cellulare (con nessun operatore), niente ponti radio o tv, e che non ci debbano essere case nei dintorni per evitare il rischio che i vicini possano attivare una rete WiFi o un cordless. Inoltre non ci devono essere discariche o fabbriche nelle vicinanze e colture tradizionali a causa dei trattamenti chimici che si usano in agricoltura.

Un passo alla volta

Per realizzare il nostro progetto abbiamo finalmente individuato un luogo che ha caratteristiche uniche. Ci abbiamo messo 15 anni! La zona è ancora incontaminata, riparata, soleggiata e non trafficata, i centri abitati sono lontani, non ci sono colture tradizionali nelle vicinanze dove vengano usati trattamenti chimici. Inoltre i valori di inquinamento elettromagnetico sono pressoché nulli. Il primo passo sarà quello di raccogliere i fondi per realizzare una piccola casa idonea a ospitare i malati ambientali, costruita con materiali sani e privi di sostanze chimiche tossiche. Quando sarà realizzata, il passo successivo sarà organizzare un viaggio protetto che possa consentire a Mariaelena di raggiungere questo luogo. Una persona affetta in modo grave da ipersensibilità elettromagnetica e da sensibilità chimica multipla non è in grado di viaggiare con i mezzi convenzionali.

Ripartire dalla terra

Rinascere significa ripartire dalle cose semplici, dalla cura di noi stessi, dalle abitudini e pratiche sane e dalla coltivazione di un piccolo orto con l'obiettivo di ristabilirci poco alla volta, ritrovando la salute per cercare di essere autonomi. Questo è ciò che vorremmo realizzare.

Custodi di un luogo sacro

Assieme ai nostri familiari, agli amici e alle persone vicine con cui condividiamo passioni, necessità e bisogni, possiamo aiutarci e aiutare, dando voce ai nostri talenti. Vorremmo coinvolgere gli enti locali e le piccole aziende per cercare di avere un sostegno stabile, una collaborazione attiva che possa durare nel tempo per garantire a questo luogo di mantenersi sano e protetto. Chi vi abiterà, ne sarà custode e guardiano. Difenderlo e mantenerlo incontaminato sarà sua responsabilità. Come dovrebbe essere per ogni cosa che riceviamo in dono. Dobbiamo preservarlo perché è un rifugio prezioso, perché saranno sempre meno i luoghi incontaminati e saranno sempre di più le persone che li cercheranno.

Che cos'è l'ipersensibilità elettromagnetica EHS?

EHS è l'acronimo della ipersensibilità elettromagnetica, una condizione invalidante che colpisce almeno il 3% della popolazione mondiale.
Impropriamente chiamata elettrosensibilità o elettroipersensibilità, nota in passato come "sindrome delle microonde", è una sindrome clinica caratterizzata dalla presenza di un ampio spettro di sintomi aspecifici di più organi, tipicamente inclusi i sintomi del sistema nervoso centrale, che si verificano in seguito all'esposizione acuta o cronica del paziente ai campi elettromagnetici nell'ambiente o in contesti professionali. Numerosi studi hanno dimostrato effetti biologici a livello cellulare di campi elettromagnetici (EMF) a frequenze magnetiche (ELF) e a radiofrequenza (RF) a intensità estremamente basse. Molti dei meccanismi descritti per la Sensibilità Chimica Multipla (MCS) si applicano con modifiche all'EHS. Esposizioni ripetute provocano sensibilizzazione e conseguente miglioramento della risposta. Molti pazienti ipersensibili sembrano avere sistemi di disintossicazione compromessi che vengono sovraccaricati da un eccessivo stress ossidativo. I campi elettromagnetici possono indurre cambiamenti nelle cascate di segnalazione del calcio, attivazione significativa dei processi dei radicali liberi e sovrapproduzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS) nelle cellule viventi, nonché alterazione delle funzioni neurologiche e cognitive e interruzione della barriera emato-encefalica. I cristalli di magnetite assorbiti dall'inquinamento dell'aria di combustione potrebbero avere un ruolo importante negli effetti cerebrali dei campi elettromagnetici. Gli effetti dei campi elettromagnetici sul sistema nervoso autonomo potrebbero anche essere espressi come sintomi nel sistema cardiovascolare. Altri effetti comuni dei campi elettromagnetici includono effetti sulla pelle, sulla microvascolarizzazione, sul sistema immunitario ed ematologico. Si è concluso che i meccanismi alla base dei sintomi dell'EHS sono biologicamente plausibili e che molte risposte fisiologiche organiche si verificano in seguito all'esposizione ai campi elettromagnetici. I pazienti possono avere sintomi neurologici, neuro-ormonali e neuro-psichiatrici a seguito dell'esposizione ai campi elettromagnetici come conseguenza del danno neurale e delle risposte neurali ipersensibilizzate. Dovrebbero essere sviluppati test diagnostici più pertinenti per l'EHS. I limiti di esposizione dovrebbero essere abbassati per proteggersi dagli effetti biologici dei campi elettromagnetici. La diffusione delle reti wireless locali e globali dovrebbe essere ridotta e dovrebbero essere utilizzate reti cablate più sicure al posto di quelle wireless, per proteggere i membri sensibili del pubblico. I luoghi pubblici dovrebbero essere resi accessibili agli individui elettroipersensibili.

Questi sono solo alcuni dei siti che si occupano di EHS:
https://www.infoamica.it/
https://www.applelettrosmog.it/
https://www.elettrosensibili.it/

Quali sono i sintomi correlati all'ipersensibilità elettromagnetica?

I sintomi si presentano con l’esposizione alle fonti di CEM e regrediscono con l’allontanamento da esse:
Mal di testa/ emicrania e cefalea, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, tinnito/acufeni, vertigini, nausea, perdita dell’equilibrio, depressione, ansia, disturbi del sonno, insonnia, iperattività, irritabilità, aggressività, stanchezza, debolezza, facile esauribilità, olfatto e vista alterati, spasmi e tremori muscolari, intorpidimento e formicolio agli arti, palpitazioni, aritmie, pressione sanguigna alta o bassa, dolore da oppressione al torace, fiato corto, sanguinamenti dal naso, eruzioni cutanee, arrossamento del volto, pizzicore, prurito, bruciore cutaneo, allergie, perdita di capelli, sindrome simil-influenzale, febbricola/febbre, linfonodi ingrossati, ipo/iper-tiroidismo, tiroide ingrossata, alterato metabolismo dello zucchero/diabete, alterazione del ciclo mestruale, infertilità maschile, dolore ovarico o testicolare, problemi digestivi/transito del cibo rallentato, dolore addominale, stipsi ostinata o diarrea, minzioni frequenti, incontinenza, infezioni urinarie ricorrenti, cistiti emorragiche, grande sete, disidratazione, sudorazioni notturne, secchezza di labbra, lingua, bocca e occhi, dolore articolare e muscolare, dolore ai denti, deterioramento di denti ed otturazioni, invecchiamento accelerato, pensieri di morte/desiderio di morte, dolori al cardiaco.
Le reazioni più severe possono includere convulsioni, paralisi flaccida o spastica, psicosi, ictus, infarto e morte cardiaca improvvisa.

Che cos'è la sensibilità chimica multipla MCS?

MCS è l'acronimo di Multiple Chemical Sensitivity.
È una malattia cronica con la quale il fisico reagisce con risposte intense, come eruzioni cutanee, problemi respiratori e mal di testa, quando esposto a sostanze chimiche quotidiane. Prodotti come profumi, sapone da bucato, moquette nuova o gas di scarico dei veicoli possono indurre il corpo ad avere intense reazioni di tipo allergico.
Questo disturbo ha diversi nomi oltre a MCS. Potresti anche sentirlo chiamare perdita di tolleranza indotta da sostanze tossiche (TILT) o intolleranza ambientale idiopatica (IEI). 
La MCS colpisce le donne più degli uomini. L'ultima ricerca suggerisce che circa il 75% delle persone con MCS sono donne. I ricercatori pensano che ciò possa essere dovuto agli ormoni.
Le reazioni provocate dalla MCS possono avere un impatto sulla tua vita quotidiana. Potresti anche iniziare ad evitare luoghi e persone per ridurre al minimo le reazioni. Ad esempio, un sondaggio a livello nazionale sugli americani suggerisce che quasi il 59% delle persone con MCS non può nemmeno usare un bagno pubblico a causa delle fragranze dei deodoranti e del sapone.
La MCS può aumentare di gravità nel tempo.
I ricercatori descrivono le fasi della MCS come segue:
Stadio 0 - Tolleranza: potresti essere esposto a stimoli chimici, ma il tuo corpo è in grado di adattarsi ad essi se l'esposizione è minima. 
Fase 1 - Sensibilizzazione: basse concentrazioni in brevi o lunghi periodi di tempo iniziano ad attivare una serie di sintomi vaghi. Possono essere trascurati o confusi con qualcos'altro e risultano difficili da correlare con l'esposizione. 
Fase 2 - Infiammazione: i tuoi sistemi di organi iniziano ad avere un'infiammazione cronica. L'esposizione a fattori scatenanti può durare diversi giorni, anche settimane.
Fase 3 - Deterioramento: il tuo sistema nervoso centrale diventa compromesso. L'infiammazione cronica aumenta, e può iniziare a danneggiare gli organi. Ciò può generare forme più gravi di malattie croniche, come attacchi di cuore, cancro e problemi autoimmuni.
Come si identifica la Sensibilità Chimica Multipla?
Le risposte della MCS possono variare da persona a persona. La stessa sostanza chimica può dare a persone con MCS reazioni completamente diverse. Dipende anche dal livello di esposizione alle tossine. Quantità maggiori possono creare una risposta molto più intensa.

https://www.oltrelamcs.org
https://www.infoamica.it/


Quali sono i sintomi correlati alla sensibilità chimica multipla?

Le reazioni o i sintomi potrebbero includere:
  • Eruzioni cutanee
  • Dolori articolari 
  • Nausea 
  • Fatica 
  • Mal di testa 
  • Problemi intestinali  
  • Cambiamenti di pressione sanguigna 
  • Attacchi d'asma 
  • Cervello annebbiato 
  • Dermatite 
  • Disturbi ormonali 
  • Svenimento 
  • Cattiva circolazione 
  • Sanguinamento alle estremità o sulla pelle 
  • Allergie alimentari e ambientali
Per alcune persone, le reazioni sono debilitanti. Lasciano incapaci di funzionare normalmente o lavorare. E con una MCS grave, non puoi più vivere in casa perché qualsiasi esposizione ai materiali da costruzione genera risposte pericolose per la vita.

Maggiori dettagli su:
www.oltrelamcs.org/2021/01/22/sensibilità-chimica-multipla-comprenderla-e-gestirla/

Perché ci si ammala?

Le cause sono molteplici e sono numerosissime le testimonianze, i dati e gli studi che hanno dimostrato la diretta correlazione tra inquinamento elettromagnetico e la comparsa a breve, medio e lungo termine, di sintomi e effetti biologici anche gravi.
Molti malati riferiscono l'insorgenza di disturbi in seguito a traumi, all'intossicazione da metalli pesanti (dovuta per esempio alla presenza o alla rimozione non protetta di amalgame), o al semplice fatto di aver sostato vicino ad antenne di telefonia, radio o televisione oppure per aver appena installato un router WiFi in camera.

Come faccio a capire se mi sto ammalando?

Anche se non soffriamo di patologie particolari può capitare che il nostro organismo manifesti dei segnali che potrebbero darci una prima indicazione che qualcosa non sta andando bene. Alcuni sono per esempio il nostro umore altalenante, la scarsa capacità di attenzione, la difficoltà a digerire e a riposare, la congestione o la sensazione di calore che ci invade improvvisamente in maniera localizzata quando per esempio usiamo lo smartphone o quando entriamo in un centro commerciale.
È fondamentale soprattutto chiederci come sia la qualità del nostro sonno e come ci sentiamo al risveglio (stanchi, congestionati, doloranti, sudati,...).

Cosa posso fare per cercare di stare meglio?

Saperci ascoltare è il primo gesto d'amore che dobbiamo reimparare per capire se siamo davvero in buona salute.

È importante avere attorno un ambiente il più sano possibile usando materiali sani, senza inquinamento chimico, elettrico, elettromagnetico, acustico, energetico, geopatie.
Porre attenzione al letto dove dormiamo, alla sua posizione e a ciò che abbiamo intorno è fondamentale per prevenire ogni tipo di disagio.

Ma cercare di star meglio significa anche cercare di far star meglio gli altri.
Prendere consapevolezza che le onde elettromagnetiche fanno male comporta anche delle scelte etiche.
Nascondersi dietro alla scusa che “tanto dove abito io entrano 10 reti WiFi” oppure “le onde ormai ci sono dappertutto e te le sparano anche dai satelliti” non è un atteggiamento maturo.
Potrebbe invece farci capire che siamo noi ad avere la responsabilità delle onde emesse dal nostro smartphone.
Non fanno male solo a me, fanno male anche agli altri, soprattutto ai bambini.
Se abito in condominio il segnale WiFi prodotto dal mio router attraversa le pareti e “invade” lo spazio vitale dei miei vicini.
Alle volte, quello che faccio a casa mia non è solo affar mio!
E se mi piace essere profumato e "lasciare la scia" quando esco per andare a fare la spesa potrei cercare di ricordarmi anche che ci sono persone che stanno male a causa delle sostanze chimiche che "disperdiamo" intorno a noi.
Alcuni non posso neanche recarsi al supermercato o in ambulatorio proprio perché il nostro detersivo è troppo aggressivo.


Posso proteggermi dall'inquinamento elettromagnetico?

Spesso stiamo male a causa delle nostre cattive abitudini, per esempio se, per ignoranza o pigrizia, ci esponiamo per ore a fonti elettromagnetiche dannose.
Il nostro smartphone è in grado da solo di emettere radiazioni ben più elevate di quelle prodotte da un antenna di telefonia posta in lontananza. Se siamo iscritti ai vari social media, a gruppi telegram, whattsapp o altro, lo smartphone è in continua connessione perché deve ricercare e scaricare i vari contenuti multimediali che vengo postati continuamente dai nostri amici. In questo caso, un comportamento intelligente potrebbe essere quello di tenere disattivata l’icona dei dati mobili riaccendendola solo all’occorrenza oppure solo periodicamente, per poi disattivarla non appena abbiamo finito di usare internet. Lo stesso vale per la connessione a una rete WiFi.
Se desideriamo star bene, è fondamentale cercare di disciplinarci per iniziare ad adottare comportamenti sani. Non è necessaria una scelta radicale, è sufficiente inserire ogni tanto dei comportamenti che possano compensare un certo “sbilanciamento”.
Una buona abitudine è quella di stare con i piedi scalzi a contatto con la terra, tenere le mani nel terreno (fare l’orto), oppure fare dei bagni o pediluvi con acqua e sale.
Se questo ancora non basta per riportarci in equilibrio significa che il nostro organismo non è in grado di detossificarsi da solo, perché è in atto una reazione infiammatoria importante o perché il carico tossico è elevato.
In questo caso è necessario cercare di proteggerci con strumenti specifici come per esempio tende schermanti o zanzariere metalliche poste sulle finestre oppure con dispositivi armonizzanti.

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